Lug
24
2022
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Nature-based solutions (esempi)

Come promesso, con un po’ di ritardo, pubblico oggi un po’ di esempi di nature-based solutions. Si tratta solo di piccoli spunti tratti dalla mia esperienza e mi rendo conto che la casistica è enorme. Oltretutto, questo mese sono molto stanco e non mi va di scrivere molto (la parte “teorica” l’ho trattata, in modo piuttosto impersonale, nel post del mese scorso), per cui stavolta userò più che altro alcune immagini che andranno benissimo allo scopo.

 

Nella foto in basso, siamo nel retro dell’ingresso Campus di Bari, dove mi sono laureato. Me la ricordo come una zona di palazzi grigi e squallidi dove sostavo la macchina terrorizzato prima di fare un esame ma, come vedete, è bastato un po’ di verde curato per renderla più bella. A volte è sufficiente la buona volontà di pochi condomini a fare la differenza. Il benessere, in questo caso, è soprattutto psicologico e visivo.

 

Questo sotto è un esempio nella città in cui vivo.

 

Qui ci troviamo invece nel centro storico di Monopoli (Bari), decisamente più pittoresca.

 

Qui invece una parete di un condominio (il mio) dove una vite americana ha occupato tutto lo spzio disponibile. Oltre ad essere molto bella (parere personale), porta fresco a causa di ombra e traspirazione, è un’oasi per piccoli anfibi e per insetti impollinatori, è fonte di contrasto con altri condomini che non ne apprezzano la bellezza e i benefici.

 

Passando a qualcosa di più sofisticato, il city tree posto all’esterno nel Parlamento Europeo a Bruxelles è un esempio di albero artificiale, con tui i vantaggi che un albero può fornire in termini di regolazione del microclima urbano, assorbimento di particelle inquinanti, produzione di ossigeno, ecc. Qual è la differenza con un albero naturale, direte allora? La principale è che il tecnologico city tree dà gli stessi benefici che si otterrebbero se si piantassero 275 alberi!

 

A Eindhoven, nei Paesi Bassi, ci sono fattorie urbane con animali recintati e curatissimi. Lo scopo è quello di aumentare il benessere psicofisico degli abitanti (e dei dipendenti di alcune aziende) grazie al contatto con gli animali. Pubblico qui alcune immagini scattate durante una mia visita alla città.

 

Qualche anno fa ho parlato di permacoltura, un modo per coltivare in maniera sostenibile e “assecondando” i processi naturali. Qui in basso, un orto in Olanda completamente biologico ed energeticamente autosufficiente (tranne che per il lavoro dei ragazzi della cooperativa che lo gestiscono con competenza ed entusiasmo da vendere). Ci sarebbe tantissimo da dire a riguardo, ma i rimando al loro sito web (in inglese). Pubblico qui solo qualche foto che mostra la biodiversità di questo enorme orto, con tante consociazioni di colture diverse, che danno innumerevoli benefici al suolo. Come potete vedere in foto, ci sono anche piante non commestibili, come siepi fiorite per ospitare insetti impollinatori.

 

 

Sempre in Olanda, stavolta ad Utrecht, le pensiline delle stazioni del bus sono sormontate da prati verdi per aumentare il già notevole verde cittadino. Tra i vari vantaggi, c’è quello che il metallo delle pensiline non si arroventa quando c’è il sole, come succede da noi in Italia.

 

 

 

Infine, una foto (quella in basso) coperta da copyright di un mio articolo (che cito qui) a cui tengo molto e che riassume alcune delle mie esperienze più belle. In ordine, potete vedere due esempi di verde a Milano, tra cui il famosissimo bosco verticale progettato da Stefano Boeri. Una terrazza urbana tra le infinite scalinate di San Francisco, un orto urbano (il mio; su cui ho scritto anche un articolo) e due esmpi di parchi urbani su una strada sopraelevata di Tokyo e in cima alla stazione ferroviaria di Kyoto. Tutti esempi all’avanguardia di come rendere più vivibili e accoglienti le città.

 

Vi auguro di trascorrere delle buone vacanze e di riposarvi!

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