Ott
02
2010

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Consociare

Domani si parte per la Francia e gli arretrati di cose da fare aumentano… Qualche post fa avevo detto che avrei pubblicato un po’ di foto dalle mie biciclettate in giro per la Puglia. I territori che “esploro” sono pieni di campi agricoli, sia arborei che ortivi, e molte volte mi sono imbattuto in sistemi agronomici completamente errati. Ricordo proprio l’altro giorno un suolo di un oliveto talmente lavorato che l’erosione era visibile sulla strada (non oso immaginare cosa succederà alla prima prima pioggia in quel campo!). Un’altra volta, in un campo di frumento, la bruciatura delle stoppie, accompagnata da un vento abbastanza forte, era evidente la dispersione delle ceneri lontano dal campo. Questo la dice lunga su quelli che bruciano stoppie pensando che le ceneri rimangano là e fertilizzino il suolo, la cui componente vivente è stata inoltre messa a dura prova dal fuoco. Si sa che l’agricolura deve rendere e quindi le parole d’ordine sono spesso “velocità” e “assenza di fastidi”, bendandosi gli occhi per non vedere quello che succederà a medio-lungo termine.
Però – c’è un però – di esempi positivi, fortunatamente, ce ne sono. E così, che nelle foto potete vedere un esmepio di consociazione. Non voglio fare il pedante ed illustrarne tutti i vantaggi, ma vi dico solo che consiste nel coltivare più specie vegetali nello stesso campo. E’ un esempio di buona gestione, anche ecologicamente valida, perché promuove la biodiversità e non lascia mai il suolo spoglio e sottoposto all’aggressione da parte degli agenti atmosferici. Il “costo” è che gestire più specie richiede più attenzione, soprattutto per la gestione delle risorse (le piante competono, come noi uomini del resto, per acqua e nutrienti nel suolo!). Si nota infatti il sistema di irrigazione abbastanza ramificato. I vantaggi sulla fertilità del terreno superano però abbondantemente gli svantaggi: meno pesticidi, meno lavorazioni del suolo, maggiori apporti di sostanza organica nel suolo, che così non si “impoverisce” con il tempo. Tutto questo si riflette alla fine anche in vantaggi economici. Nella foto si riconoscono lattuga, rucola e, in lontananza c’erano anche finocchi, carciofi e pomodori. E quindi è anche visivamente bellissimo e vario.
Non vi scoccio più…

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